Riproponiamo la splendida Annunciazione di Sarteano di Domenico Beccafumi, in cui le scaturigini del Manierismo si contemperano a certi schemi ancora rinascimentali.

L’atteggiamento della critica nei confronti di questo pittore di straordinario grado di levatura è stato nel corso dei secoli piuttosto oscillante. Tra coloro che ne hanno evidenziato il reale valore vi è stato Federico Zeri. Domenico Beccafumi  (1486-1551) è stato tra i primi a rompere gli schemi compositivi della pittura rinascimentale, aprendo così al Manierismo, ma senza rinunciare a quel supremo grado di rarefazione che aveva caratterizzato la pittura senese.

Chi scrive ha particolarmente caro questo dipinto.

DOMENICO BECCAFUMI

ANNUNCIAZIONE

1546 circa

olio su tavola

Chiesa di San Martino a Sarteano

Bel ricordo di Federico Zeri

Oggi ricorrono cinquecento anni dalla morte di Raffaello e forse anche i cinquecentotrentasette dalla nascita. Per celebrarlo la prendo un po’alla larga, consigliandovi l’ascolto di questa trasmissione messa in onda da Radio3 nello scorso ottobre, in cui Anna Ottani Cavina, Pierre Rosenberg, Roberto D’Agostino e Ludovica Ripa di Meana, tutti e quattro con la voce commossa, ricordano gli incontri con Federico Zeri nella sua casa di Casali di Mentana. Dai dialoghi traspare la dimensione più intima, e forse inaspettata, del gigantesco studioso: la cura del roseto, l’affetto per i figli della coppia che gli governava la villa, il suo considerarsi un “dannato della memoria”. Perché Zeri per ricordare Raffaello? Un po’ perché Zeri è una figura alla quale pur senza averlo conosciuto personalmente sono molto legato, sia perché dopo il celebre epitaffio scritto da Pietro Bembo, trovo le parole che Zeri dedicò a Raffaello siano tra le più appropriate ed efficaci: “Conoscere a memoria tutta l’opera di Raffaello aiuta a essere felici”

Simone Salvi

 

https://www.raiplayradio.it/audio/2018/10/PANTHEON-ab5678ad-fbc5-4be9-84ea-8e2556dad79a.html?fbclid=IwAR2-gVfivuHtlCd9OL40K3dQvP9B7NDYf929h30dEvABTq7Alu5373Kt8BI

 

Federico Zeri passa in rassegna venti capolavori pittorici

A seguito delle disgustose affermazioni di Vittorio Sgarbi circa l’emergenza Coronavirus continuo a leggere commenti che possono essere così sintetizzati: “però come critico e storico dell’arte è un grande”. Chi afferma ciò sbaglia. I suoi meriti scientifici in tale ambito rasentano lo zero, o forse stanno proprio a zero ( non ho riscontri puntuali), come ricordato anche in un recente post sulla sua pagina Facebook dall’ottimo Maestro Federico Maria Sardelli. Piuttosto, proprio oggi ho scovato questo prezioso documento che ci permette di ascoltare Federico Zeri, gigante vero, che passa in rassegna venti capolavori pittorici. Il video raccoglie le brevi conversazioni sull’arte che Zeri tenne fino a poco prima della sua morte per la trasmissione radiofonica “Alle otto della sera”. Ogni lezione dura circa quindici minuti: si parte da Duccio di Buoninsegna e si arriva a Salvador Dalì. Buon ascolto, fosse solo per rifarsi orecchio e spirito dopo aver sentito blaterare l’altro. E forse anche come piccolo sollievo da tutto il resto.