Bel ricordo di Federico Zeri

Oggi ricorrono cinquecento anni dalla morte di Raffaello e forse anche i cinquecentotrentasette dalla nascita. Per celebrarlo la prendo un po’alla larga, consigliandovi l’ascolto di questa trasmissione messa in onda da Radio3 nello scorso ottobre, in cui Anna Ottani Cavina, Pierre Rosenberg, Roberto D’Agostino e Ludovica Ripa di Meana, tutti e quattro con la voce commossa, ricordano gli incontri con Federico Zeri nella sua casa di Casali di Mentana. Dai dialoghi traspare la dimensione più intima, e forse inaspettata, del gigantesco studioso: la cura del roseto, l’affetto per i figli della coppia che gli governava la villa, il suo considerarsi un “dannato della memoria”. Perché Zeri per ricordare Raffaello? Un po’ perché Zeri è una figura alla quale pur senza averlo conosciuto personalmente sono molto legato, sia perché dopo il celebre epitaffio scritto da Pietro Bembo, trovo le parole che Zeri dedicò a Raffaello siano tra le più appropriate ed efficaci: “Conoscere a memoria tutta l’opera di Raffaello aiuta a essere felici”

Simone Salvi

 

https://www.raiplayradio.it/audio/2018/10/PANTHEON-ab5678ad-fbc5-4be9-84ea-8e2556dad79a.html?fbclid=IwAR2-gVfivuHtlCd9OL40K3dQvP9B7NDYf929h30dEvABTq7Alu5373Kt8BI

 

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