Lezione del prof. Luca Serianni

Splendida lezione del professor Luca Serianni sul tema delle invettive dantesche nella Commedia.
La lezione fa parte di un ciclo di tre incontri, dedicati a tre diversi aspetti della Commedia, che il professor Serianni ha tenuto al Teatro Eliseo di Roma.

Pubblicato da Teatro Eliseo su Lunedì 15 ottobre 2018

Pubblicato da Teatro Eliseo su Lunedì 15 ottobre 2018

Omero, Odissea, Libro VI

Straniero, […],
ora che sei giunto alla nostra terra, alla nostra città,
né panno ti mancherà, né altra cosa,
quanto è giusto ottenga il mendicante che supplica.
[…]
Questi è un misero naufrago che ci è capitato
e dobbiamo curarcene: vengono tutti da Zeus
gli ospiti e i poveri […]
Date all’ospite, ancelle, da mangiare e da bere.

Odissea, Libro VI, vv. 190- 209.
(Zeus per gli antichi greci significava Dio, quindi possiamo leggere Zeus come Dio).

Questo scriveva Omero 2800 ani fa. Oggi abbiamo Matteo Salvini.

Cosmè Tura- Madonna in trono col Bambino e angeli musicanti – 1474 – olio e tempera su tavola

Purtroppo di mano di Piero della Francesca a Ferrara non è rimasto niente.
Menomale che la sua lezione è stata interiorizzata da Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’Roberti.
Avete presenti gli angeli musicanti della Natività dipinta da Piero ed oggi a Londra?

Simone Salvi

Ritratti di Dante

Numerosi sono stati i pittori che a partire dal terzo decennio del Trecento hanno raffigurato Dante nelle loro opere. La fama del Poeta, quando egli era ancora in vita, crebbe parallelamente al successo che la sua Commedia ebbe già subito dopo la messa in circolazione delle prime due Cantiche. Un elenco in ordine cronologico che citi almeno i pittori più famosi non può trascurare Giotto (o comunque artisti della sua bottega), Taddeo Gaddi, Andrea del Castagno, Domenico di Michelino, Sandro Botticelli, Luca Signorelli, Raffaello, Agnolo Bronzino, fino ad arrivare a Salvador Dalì. In rete potete trovare facilmente i ritratti eseguiti dagli artisti summenzionati e da molti altri, qua ne pubblico due per alcuni motivi che subito spiego. Quello in alto, di scuola giottesca, si trova sulla parete raffigurante il Giudizio Universale nella Cappella della Maddalena in quello che oggi è il Palazzo del Bargello, a Firenze. L’affresco, la cui datazione è compresa tra il 1332 e il 1337, per la sua collocazione temporale ha buone probabilità di essere, ad oggi, la raffigurazione più fedele di Dante. Un affresco che subito ci suggerisce di ripensare la forma del naso del Poeta ormai entrata nell’immaginario collettivo, ridimensionandone l’aspetto aquilino. Il ritratto in basso, quello più celebre tra i molti del Poeta dato anche l’altissimo valore artistico del luogo in cui è collocato, è opera di Raffaello Sanzio ed è datata 1509. Dante è raffigurato nella parte inferiore dell’affresco noto come “Disputa del Sacramento”, facente parte del ciclo di pitture che decorano la Stanza della Segnatura. Una crepa nell’intonaco fende il volto del Poeta, qui raffigurato nel concilio di teologi, dottori della Chiesa e pontefici che rappresentano la Chiesa cosiddetta militante, collocata al di sotto di quella trionfante formata dalla Trinità circondata dalle più alte gerarchie angeliche, Maria e Giovanni Battista e altri angeli. Occorre precisare che Dante nella Stanza della Segnatura compare ritratto due volte: oltre che nella Disputa lo troviamo anche accanto ad Omero nell’affresco raffigurante il Parnaso, anche questo, come tutti gli affreschi della Stanza, opera di Raffaello. Il Dante della Disputa, sicuramente più corrispondente all’idea più comune del suo volto, è stato scelto come immagine dell’enorme progetto NECOD, Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante. Il prezioso progetto editoriale, comprendente 8 volumi in 15 tomi, della Salerno Editrice e promosso dal Centro Pio Rajna di cui trovate i dettagli cliccando sul link http://www.centropiorajna.it/nuova_edizione.html , ha già licenziato alcuni dei suoi lavori, ultimo dei quali, questo mese, un’edizione commentata della Commedia basata sulla nota edizione di Petrocchi (1968) sottoposta ad una attenta revisione nel dettato e nell’interpunzione, accompagnata ad un Dizionario della Divina Commedia. Il terminus ante quem per la pubblicazione di tutta l’opera è stato fissato nel 2021, Settecentenario della morte del Poeta.

Simone Salvi

     

 

Scritto di Emiliano Rubbi in merito al sequestro della nave Aquarius di Msf

In merito all’odierna accusa rivolta oggi a Msf, riportiamo qua sotto quanto scritto stamani dal compositore e produttore discografico Emiliano Rubbi sulla sua pagina Facebook.

Facciamo un piccolo passo indietro.

Nel 2017, la procura di Catania, nella persona del procuratore Carmelo Zuccaro, apriva un’indagine sulla Ong Open Arms, accusandola di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, subito seguita dalle procure di Ragusa, Trapani e Palermo che si misero subito al lavoro per indagare su altre Ong.

Furono due anni di indagini, con centinaia di persone coinvolte, intercettazioni telefoniche satellitari, agenti infiltrati, addirittura il coinvolgimento dei servizi segreti.

Il risultato?
Tutto archiviato, non c’era stato nessun reato, il fatto non sussisteva.
Nessuna Ong fu ufficialmente accusata di nulla, se non dai nostri politici fasciopopulisti, che seguitavano a dare per scontato con i propri elettori che, chi salvava vite in mare, fosse per forza anche colpevole di traffico di esseri umani, in combutta con gli scafisti.

Oggi, Salvini gioisce, perché la stessa procura di Catania, non essendo riuscita ad accusare alcuna Ong di traffico di esseri umani, tira fuori questo coniglio dal cilindro.
Non possono accusarli di qualche reato connesso all’immigrazione?
Bene, allora li accusano di “smaltimento illegale di rifiuti infettivi”.

Che letta così, in effetti sembra una cosa proprio brutta.
Cioè: non erano la camorra e la ndrangheta a trafficare coi rifiuti, come pensavamo noi, insomma, ma le malvagie e temibili Ong.
Ci eravamo sbagliati tutti.
Fortuna che la procura di Catania e Capitan Disagio se ne sono accorti in tempo.

Poi, succede che leggi le accuse e capisci.

In pratica, si contesta a Medici Senza Frontiere di aver smaltito il materiale infermieristico, i vestiti e il cibo dei migranti salvati come se fossero dei rifiuti normali, e non dei rifiuti ad alto rischio infettivo.

Voi mi direte: e perché dovevano essere considerati tutti “ad alto rischio infettivo”?
Cioè: perché gli abiti, il materiale infermieristico e il cibo avanzato di migliaia di persone salvate in mare dovevano essere considerati TUTTI “potenzialmente pericolosi” e smaltiti come se si trattasse di roba contaminata dalla peste nera?
Perché erano africani?
Forse il procuratore di Catania teme che la ne*ritudine sia virale, ma quelli di Medici Senza Frontiere sono, appunto, dei medici, dubito fortemente che si divertano a mettere in pericolo la gente con dei materiali infettivi per fare dispetto a lui.

Probabilmente alcune cose saranno state “a rischio infettivo” (anche se non si hanno notizie di malati di ebola sbarcati in Italia), altre no, e probabilmente il materiale a rischio infettivo sarà stato smaltito a parte.

Forse, diventa tutto più chiaro se facciamo un ulteriore passo indietro e leggiamo cosa disse Federica Nogarotto (direttrice del medical support di Medici Senza Frontiere) circa le esternazioni di Zuccaro, nel 2017, mentre era in corso la battaglia della procura di Catania contro le Ong:

“Il fatto di avere utilizzato delle informazioni che al momento sono ancora illazioni, perché non supportate da prove, porta a un’accusa contro un sistema che ha come obiettivo quello di salvare le vite. Sta diventando una scelta politica a sostegno di chi dice AIUTIAMOLI A CASA LORO”.

Ed aveva ragione lei perché poi, come sappiamo, l’indagine di Zuccaro, accolta con squilli di trombe da Salvini e Di Maio, fu archiviata.

Quello stesso Zuccaro che, per quanto riguarda le accuse a Salvini sul caso della nave Diciotti, ha chiesto l’archiviazione, dichiarando: “il ritardo nel fare scendere i migranti è giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale”.

Quello stesso Zuccaro di cui Salvini dichiarò: “Lo incontrerò volentieri, perché nessuno mi toglie dalla testa che l’immigrazione sia un business”.

Di lì a poco, come dicevo, fu tutto archiviato.

Adesso, quindi, provano ad attaccare chi fa solidarietà parlando di “smaltimento illegale di rifiuti tossici”.
E la gente che legge questa roba, ovviamente, non capisce di cosa si stia parlando.
Anzi, ormai dà per scontato che “le Ong” facessero traffico di esseri umani, anche se i fatti hanno dimostrato che non era vero.

Quindi, da domani, Medici Senza Frontiere (che ha salvato, negli anni, migliaia di vite in ogni parte del mondo), per molti italiani sarà “quella che veniva in Italia a buttare i rifiuti tossici”.
Perché un’accusa, anche se infondata, oggi equivale a una condanna, se serve a confermare la narrazione tossica Salviniana.

Tirare fuori la testa dalla melma nera in cui siamo finiti sarà davvero durissima.

Emiliano Rubbi

Borges sulla Commedia

“La Commedia è un libro che tutti dobbiamo leggere. Non farlo significa privarci del dono più grande che la letteratura può offrirci.” J. L. Borges

Ed il grande Borges la Commedia la leggeva e rileggeva. Ne entrò in contatto sui “silenziosi e lenti tranvai” (Abbozzo di autobiografia) che lo portavano, quasi quarantenne e famoso ma ancora spiantato e a carico del padre, presso la biblioteca di Buenos Aires dove era impiegato. Leggeva inizialmente una tradizione in inglese con testo originale a fronte, ma arrivato al XXX Canto del Purgatorio, nel “preciso momento” in cui Virgilio lascia Dante, si rende conto di “poter leggere direttamente il testo italiano e guardare quello inglese solo di tanto in tanto.

 

Simone Salvi

 

 

 

 

Due pesi, una sola ruspa.

Il Ministro Salvini ha già risposto lo scorso 24 Ottobre in merito al mancato sgombero dell’ edificio occupato abusivamente da Casapound in via Napoleone III a Roma: “non è una priorità.” Già. Nell’agenda del Ministro dell’Interno, in perenne campagna elettorale, non tutti gli sgomberi hanno uguale priorità: prima si procede con quelli che gli portano consenso elettorale in vista delle prossime elezioni europee. Insomma il Ministro mostra i muscoli ( le ruspe) solo verso i poveri immigrati. Mette conto notare che gli sgomberi di strutture in cui risiedono migranti, unitamente all’abolizione dell’accesso agli Sprar per i richiedenti asilo e dello stato di protezione umanitaria che sarà attuata in caso, assai probabile, di approvazione del cosiddetto Decreto Salvini, faranno aumentare il numero di migranti così costretti alla strada e quindi la percezione amplificata di un fenomeno, quello migratorio, che non ha certo i numeri né dell’emergenza né, tantomeno, quelli dell’invasione. Il che, tradotto ancora in cifre, significano ulteriori voti per il Ministro.

Simone Salvi

 

 

 

Il Decreto Salvini prevede l’abrogazione dello stato di protezione umanitaria

Tra le misure previste dal Decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione vi è l’abrogazione della “protezione umanitaria”. La definizione va virgolettata in quanto non si tratta di un’espressione confusa ma di uno stato giuridico ad oggi riconosciuto in Italia, come spiega l’articolo pubblicato su ilpost.it linkato qua sotto. Nel caso in cui il Decreto, già approvato al Senato e previsto in discussione alla Camera il prossimo 22 Novembre dove molto probabilmente sarà approvato data la maggioranza parlamentare, entrerà in vigore, questo provvedimento sarebbe una palese violazione dell’articolo 10 della nostra Costituzione, che in suo passaggio recita così: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.”, oltre che una misura disumana.

Simone Salvi

Cos’è la “protezione umanitaria”