‘Dilettossi di musica e di suoni, e di sua mano egregiamente disegnava; fu ancora scrittore perfetto, ed era la lettera sua magra e lunga e molto corretta, secondo io ho veduto in alcune epistole di sua mano propria scritte.’ Leonardo Bruni, Vita di Dante, 1436
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Il dipinto di Giotto che probabilmente Dante vide
Poesia giovanile di Caproni, dal gusto quasi ‘cardarelliano’.
Conferenza di Alessandro Barbero sull’importanza del mare nella storia d’Italia
La Vergine del mare
Pittore talvolta fin troppo calligrafico ma indubbiamente gigantesco. È stato tra i primi a introdurre la dimensione paesaggistica nella pittura sacra e a mio avviso uno dei più grandi autori di marine del Rinascimento: basti guardare la tempesta sul mare nella scena della partenza di Enea Silvio Piccolomini alla volta del Concilio di Basilea nello splendido ciclo della Libreria Piccolomini, nella quale peraltro si ammira uno dei più vertiginosi e struggenti tramonti marini della storia dell’arte.
Federico Zeri attribuì il dipinto qua sotto a una ignota mano umbra; a partire dalla fine degli anni Novanta è quasi unanimemente considerato di mano del Pinturicchio.
BERNARDINO DI BETTO, detto PINTURICCHIO
MADONNA COL BAMBINO BENEDICENTE, nota anche come LA VERGINE DEL MARE
fine del 1400
olio su tavola
Fondazione Sorgente Group, Roma
DANTE FONDATORE DELLA CRITICA D’ARTE ITALIANA
“Sui primi del Trecento un uomo che guarda certi fogli di un libro di diritto, miniati da un pittor bolognese del tempo, si avvede che quelle carte «ridono». Dante, perché si tratta di lui, fonda con quella frase, e proprio nel cuore del suo poema, la nostra critica d’arte.” Roberto Longhi, Proposte per una critica d’arte, 1950.
Ne scrive Chiara Murru in questo bell’articolo per Treccani.it
https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/percorsi/percorsi_315.html