Proposta del Ministro Salvini

Premessa: non sono un economista quindi probabilmente qualcosa mi sfugge.
Ma mi pare una gran contraddizione che un Ministro della Repubblica che ha fondato il proprio successo politico sullo slogan “Prima gli italiani” e proponendo politiche volte a limitare l’immigrazione, trascurando evidentemente che i migranti detti “regolari” contribuiscono al 9% del Pil del Paese, oggi proponga di risanare il debito generato dalla manovra finanziaria, da lui stesso approvata, attingendo ai risparmi degli italiani.

Simone Salvi

Un venerdì sera davanti alla tv

Non conosco i dati audience delle trasmissioni “Propaganda Live” e “Fratelli di Crozza” ma temo che siano assai inferiori a quelli del Grande Fratello e ancor di più del Grande Fratello Vip, Sono dati tristi per l’Italia. Ho spento adesso la tv commosso per aver ascoltato Mimmo Lucano, ospite in collegamento a Propaganda Live dalla sua Riace dove è costretto agli arresti domiciliari perché reo di disobbedienza civile, raccontare ancora una volta il “modello Riace”. A seguire la voce incrinata dalla commozione della ex sindaca di Lampedusa, signora Giusi Nicolini, che rievocando il naufragio del 3 Ottobre 2013 ha denunciato l’assenza dello Stato al ricordo di tale strage, occorso due giorni fa, ma che ancor più si è rammaricata dell’assenza degli studenti che negli anni scorsi giungevano numerosi sull’isola in questa occasione. Negli stessi minuti Crozza, su un’altra emittente, ha elencato i riconoscimenti internazionali conferiti a Mimmo Lucano, un uomo “che tenne alta la dignità dell’uomo”, ne scriverebbe Sciascia, ma che è stato definito dall’attuale Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana “uno zero”. E’ sempre bello ascoltare le parole scuola, biblioteche, studenti, diritto alla salute: parole che oggi risuonano in questo Paese come antidoti alla disumanizzazione che vi sta serpeggiando, parole che sono un carico di speranza. Un amico che mi ha telefonato poco fa commosso per lo stesso motivo per cui lo ero io mi ha detto: speriamo bene.
Speriamo bene, davvero. Quanto aveva ragione Bertolt Brecht quando nella sua “Vita di Galileo” scriveva: “Beato il popolo che non ha bisogno di eroi”. Agli studenti ai quali nei giorni scorsi si è negato Lampedusa, ma non solo a loro, chiedo di non tradire la speranza. Il mio abbraccio va a tutti i moderni eroi e in questi giorni, un abbraccio più forte, va allo “zero” Mimmo Lucano.
Chiudo con un passaggio dell’arringa che il nostro padre costituente Piero Calamandrei pronunciò in qualità di avvocato difensore di Danilo Dolci, la cui storia è nota e facilmente reperibile, nel processo a carico di quest’ultimo:
“Il Pubblico Ministero ha detto che i giudici non devono tenere conto delle “correnti di pensiero”. Ma cosa sono le leggi se non esse stesse delle correnti di pensiero? Se non fossero questo non sarebbero che carta morta. […] E invece le leggi sono vive perché dentro queste formule bisogna far circolare il pensiero del nostro tempo, lasciarci entrare l’aria che respiriamo, metterci dentro i nostri propositi, le nostre speranze, il nostro sangue, il nostro pianto. Altrimenti, le leggi non restano che formule vuote, pregevoli giochi da legulei; affinché diventino sante esse vanno riempite con la nostra volontà”.

Simone Salvi

 

 

In merito al fermo di Mimmo Lucano

Sto con Mimmo Lucano ma ritengo doveroso ricordare che un provvedimento di custodia cautelare può essere emesso solo dall’organo che detiene l’autorità giudiziaria nel nostro Paese, ovvero dalla Magistratura. Caricare di valenza politica questo atto giudiziario contribuisce a far crescere il consenso per Salvini e per questo Governo e ci rende pari a coloro che pochi giorni fa gridavano la politicizzazione della Magistratura in merito all’apertura delle inchieste a carico del Ministro dell’Interno. La disobbedienza civile è doverosa e necessaria laddove le leggi sono sbagliate e le leggi che regolano l’immigrazione e che definiscono lo stato di clandestinità lo sono, ma questo non può esimerci dall’essere sottoposti all’autorità giudiziaria.

Simone Salvi

Decreto Salvini

In questo articolo di Annalisa Camilli pubblicato su internazionale.it, una sintesi di quanto previsto dal Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza.
Riporto qua un passaggio: “Abolizione della protezione umanitaria. Il primo articolo contiene nuove disposizioni in materia della concessione dell’asilo e prevede di fatto l’abrogazione della protezione per motivi umanitari che era prevista dal Testo unico sull’immigrazione.

Vorrei vivere in un Paese che non nega la protezione umanitaria a chi si trova in difficoltà, siano queste difficoltà una guerra, la fame o “l’effettivo esercizio delle libertà democratiche”. Le parole tra le virgolette sono tratte dall’articolo 10 della nostra Costituzione, quindi questo punto del Decreto viola la Costituzione.
Confidiamo nel Presidente Mattarella.

 

https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2018/09/24/decreto-salvini-immigrazione-e-sicurezza

Simone Salvi

Riflessione su un incontro dell’ANPI di Lucca

Necessaria iniziativa quella promossa dai consiglieri di maggioranza del Comune di Lucca e tenutasi nel pomeriggio di ieri, 21 Settembre 2018, nella centrale piazza San Giusto, a seguito dei fatti violenti avvenuti in città pochi giorni orsono. L’incontro, al quale la partecipazione dei cittadini è stata in termini numerici purtroppo ristretta, ha visto l’adesione della sezione lucchese dell’ANPI guidata dalla signora Rosalba Ciucci, per me cara amica. Fino a non molti anni fa i doverosi incontri promossi dallo Stato, dall’ANPI e da altre associazioni antifasciste, si inserivano nel solco di quegli eventi finalizzati a”non dimenticare” quanto il fascismo, le leggi razziali e ciò che da queste è scaturito, hanno rappresentato di nefasto nella storia italiana. Oggi non sono più solo incontri volti a tener viva la memoria di ciò che è stato ma occasioni necessarie di denuncia di quanto sta accadendo. Davvero triste oggi, a poche ore di distanza dal risuonare nella piccola piazza lucchese di splendide parole quali libertà, non violenza, antifascismo, Costituzione ed uguaglianza, leggere quanto è accaduto la notte scorsa a Bari. Alla gravità del fatto si aggiunge l’assordante silenzio, almeno ad ora, del Ministro dell’Interno, che in quanto responsabile dell’ordine pubblico del Paese dovrebbe essere la prima autorità politica ad intervenire in merito all’accaduto. Un silenzio che temiamo sia fortemente eloquente della grave situazione nella quale versa la democrazia italiana, della quale lo Stato dovrebbe essere il più alto garante e che appare ormai trascurata dallo stesso. Durante l’ultima campagna elettorale molti politici non hanno risposto quando si è chiesto loro se si dichiarassero antifascisti, come se l’essere antifascisti fosse un’opinione e non un dovere di ogni cittadino e il fascismo fosse un’opinione e non un reato previsto dalla nostra bella Costituzione. Nella recente commemorazione della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema, interrogato in merito all’anagrafe antifascista istituita dal Comune di Stazzema, il nostro Ministro dell’Interno si è dichiarato interessato alla sola anagrafe canina. In merito alla nostra Costituzione mi preme ancora una volta ricordare che questa non è neutra, in quanto nata dalle ceneri della follia nazifascista. Ogni cittadino dovrebbe conoscerla, studiarla e difenderla, in quanto espressione della volontà del popolo sovrano, che alle elezioni del 1946 elesse liberamente i membri dell’Assemblea Costituente; quella Costituzione che oggi potrebbe essere l’arsenale pacifista più potente contro ogni volontà di ritorno a un certo passato. Insomma, proviamo a rispondere a colpi di legge a chi le leggi viola. Riporto di seguito un passaggio, a mio avviso significativo, del discorso che Sandro Pertini tenne a Genova il 28 Giugno 1960 in occasione delle proteste contro la convocazione del sesto Congresso Nazionale del MSI:
[…] la folla non poteva che scendere in piazza, unita nella protesta, né potevamo noi non unirci ad essa per dire no come una volta al fascismo e difendere la memoria dei nostri morti, riaffermando i valori della Resistenza. Questi valori, che resteranno finché durerà in Italia una Repubblica democratica sono: la libertà, esigenza inalienabile dello spirito umano, senza distinzione di partito, di provenienza, di fede. Poi la giustizia sociale, che completa e rafforza la libertà, l’amore di Patria, che non conosce le follie imperialistiche e le aberrazioni nazionalistiche, quell’amore di Patria che ispira la solidarietà per le Patrie altrui. […]
Sandro Pertini, Genova, 28 Giugno 1960.
In una Italia nella quale una certa politica fomenta una guerra tra poveri, identificando nel migrante il nemico e il responsabile delle difficoltà di molti italiani, trovo particolarmente significativo il concetto di “amor di Patria” di cui parla Pertini.

Simone Salvi

Ottavia Piccolo bloccata dalla Polizia perché indossava un fazzoletto dell’Anpi

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/11/venezia-la-denuncia-di-ottavia-piccolo-io-bloccata-dalla-polizia-perche-avevo-un-fazzoletto-dellanpi/4618389/

Si tratta di un fatto gravissimo che fa tornare il Paese indietro di ottant’anni. Mettendo per un istante da parte i valori che l’ANPI promuove e che sono i valori fondanti della Costituzione italiana e della Repubblica, si è violata la libertà di espressione individuale.
Personalmente mi sto attivando per entrare nel merito della questione, ossia per cercare di capire in base a a quale legge è stata bloccata la signora Piccolo. Ma dubito che tale legge possa esistere.

Simone Salvi

Sospesa la messa in onda della fiction su Riace

La prima definizione che la nostra Costituzione dà della Repubblica Italiana è “democratica”. Il servizio televisivo pubblico deve attendere a tale principio di democrazia. Fatti come questo, che hanno la stessa puzza del trascorso Editto Bulgaro, sono segnali gravi che si aggiungono ad altri già presenti di rischio di tenuta della democrazia nel Paese.

Simone Salvi

https://www.corriere.it/spettacoli/18_settembre_10/beppe-fiorello-accusa-rai-bloccata-mia-fiction-riace-25bf5ab0-b4df-11e8-9795-182d8d9833a0.shtml

 

Il giardino di Piero ad Arezzo

Per me resta tra i versi più essenziali, intimistici ed efficaci, o forse il più efficace, di Gabriele D’Annunzio. Lo trovate in Elettra, secondo libro delle Laudi, nella serie “Le città del silenzio”, pubblicato nel 1903. Del contenuto bellicista e nazionalista dell’opera condivido e apprezzo, appunto, solo il titolo della serie, questo e pochi altri versi:

“in San Francesco è Piero, e il suo giardino.”

 

PIERO DELLA FRANCESCA

ANNUNCIAZIONE

Ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce

Basilica di S. Francesco, Arezzo

1452-1458

Simone Salvi

Le vacanze sono finite

Il Governo detto “del cambiamento” è partito con un notevole vantaggio: l’insediarsi ad inizio estate poco prima delle vacanze di gran parte degli italiani quando i pensieri dei lavoratori erano ormai indirizzati alle tanto attese ferie e in coincidenza con un aumento dei flussi migratori dovuto a condizioni meteo favorevoli. La formazione di questo esecutivo, a seguito di una campagna elettorale roboante di promesse, ha vissuto passaggi incerti e complicati ma alla fine si è trovata la quadra. Forse. Adesso che le vacanze sono finite, che i ponti su cui si passa anche per andare in vacanza crollano o versano in condizioni critiche, che nelle chiese in cui ci si dovrebbe sposare cadono i soffitti, che i genitori dovranno impegnarsi a comprare carta igienica e risme per le fotocopie per la scuola pubblica dei loro figli, che per fare un’analisi medica presso una struttura di Sanità Pubblica si incontrano liste di attesa lunghe fino ad un anno e talvolta di più, che per trovare i fondi necessari a garantire il tanto millantato reddito di cittadinanza si taglieranno risorse alla cultura, che nel caso in cui fosse approvata la flat tax l’operaio rifletterà sul fatto che la pressione fiscale a lui riservata è la stessa che grava sul proprio dentista e che il proprio dentista (absit iniuria verbis) grazie anche ai soldi risparmiati con la flat tax si recherà ancor più facilmente a fare le analisi mediche presso una struttura sanitaria privata, forse ci si renderà conto che il problema dell’Italia non sono quarantamila povere persone che arrivano nel nostro Paese, molte delle quali, peraltro, solo di passaggio. E che l’altro, quel migrante che questo Governo ci propone come arma di distrazione di massa, potremmo essere, o diventarlo, ciascuno di noi.

Simone Salvi