Lo Stato dovrebbe impedire il comizio di Forza Nuova alla Sapienza

A questo punto non vi si arrivava dai tempi del Ventennio. E non condivido il pensiero secondo il quale vi si è arrivati anche per colpa dei Governi precedenti. Perché è sì vero che i Governi precedenti non hanno saputo in certi casi dare risposte, ma altrettanto vero è che il Governo attuale è complice, sia attraverso il silenzio sia attraverso un appoggio conclamato, di atti come questo, che è un atto fascista. Questo è fascismo. O neofascismo, se preferite chiamarlo così. Fatto sta che i fascisti stanno tornando ad avere voce. Cittadini italiani di buona volontà, diamoci una mossa, perché qua si sta mettendo male, molto male.

 

Condividiamo ancora perché oggi è un gran giorno. “Salvini ha avuto paura di farsi processare, io no. Un cristiano non può votare per lui.” Mimmo Lucano

https://video.espresso.repubblica.it/attualita/riace-il-sindaco-lucano-salvini-ha-avuto-paura-di-farsi-processare-io-no-un-cristiano-non-puo-votare-per-lui/12789/12885?fbclid=IwAR2KftTg7CgXL8FEVUqMsmjwSM9YnleAaSDiBKFiuV8kzr7hMvE-6FaZm44

Lettera a Marco Travaglio in merito ad un suo editoriale del 29 Ottobre

Gentilissimo direttore Marco Travaglio,

Sotto la voce Legalità proprio all’inizio del suo editoriale di lunedì 29 ottobre “Ma mi faccia il piacere” leggo una bella stilettata a Domenico Lucano, per Lei come per il “cazzaro verde” Salvini, responsabile del “reato di solidarietà”, in cui la violazione dell’oscena legge Bossi-Fini compiuta da Lucano come sacrosanto atto di disobbedienza civile, viene liquidato con le parole:” Stavo giusto cercando un alibi per fare una rapina, ora procedo”. L’equiparazione del gesto di Lucano a un grave reato penale quale la rapina non Le fa certo onore. È davvero ridicola e vergognosa. Io invece sto dalla parte di Lucano, di Don Milani in “L’obbedienza non è più una virtù”, di Antigone quando viola la legge di Creonte che le proibisce di seppellire il fratello Polinice, per il mondo classico una mostruosità inaccettabile. Gradirei una risposta alla seguente domanda che perfeziona la frase di Lucano: i sindaci italiani nel 1938 dovevano applicare le leggi razziali di Mussolini rendendosi complici della deportazione degli ebrei in Germania e del loro massacro nelle camere a gas o avevano il dovere, qualora ne avessero avuto il coraggio, di violare la legge dello Stato perché contraria al diritto consuetudinario che è preordinato a qualsiasi legge statale? Ma veniamo ora all’esame spietato della famigerata legge Bossi-Fini che sembra di suo gradimento: è proprio sicuro che sia rispettosa della Costituzione Italiana o non Le viene il sospetto che sia largamente incostituzionale? Non sarebbe quindi doveroso che un sindaco si rifiutasse di applicarla o quanto meno sollevasse il dubbio sulla sua aderenza alla Costituzione di fronte alla Corte Costituzionale? Si può facilmente dimostrare che la Bossi -Fini è incostituzionale perché, tra l’altro, priva del requisito fondamentale della ragionevolezza e perché contiene norme in palese contrasto con i principi dei trattati e delle convenzioni internazionali.

Il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 Cost. va interpretato sia in connessione “con l’art.2 che, prevedendo il riconoscimento e la tutela dei “diritti inviolabili dell’uomo” non distingue tra cittadini e stranieri, ma garantisce i diritti fondamentali anche riguardo allo straniero (così Corte Cost. sent. 18 luglio 1986, n.199), sia in connessione con l’art.10, comma 2, Cost. che rinvia a consuetudini e ad atti internazionali nei quali la protezione dei diritti fondamentali è ampiamente assicurata. Inoltre la Corte Costituzionale ha più volte affermato che “la regolamentazione dell’ingresso e del soggiorno dello straniero nel territorio nazionale è collegata alla ponderazione di svariati interessi pubblici quali ad esempio la sicurezza e la sanità pubblica, l’odine pubblico, i vincoli di carattere internazionale e la politica nazionale in tema di immigrazione e tale ponderazione spetta in via primaria al legislatore ordinario il quale possiede in materia un’ampia discrezionalità limitata, sotto il profilo della conformità alla Costituzione, soltanto dal vincolo che le sue scelte non risultino manifestamente irragionevoli. Il legislatore nelle sue scelte incontra i limiti imposti dalle norme di diritto internazionale e dei trattati internazionali e, scrive la Corte, “ciò comporta il rispetto da parte del legislatore del canone della ragionevolezza, espressione del principio di eguaglianza, che, in linea generale, informa il godimento di tutte le posizioni soggettive” (sent. n. 206/2006 e ord. n. 361/2007) (Bonetti P., 2011, Diritti fondamentali degli stranieri, L’altro diritto). Tornando alla legge Bossi-Fini, quali sono alcuni dei suoi capisaldi? Ingresso: può entrare in Italia solo chi è già in possesso di un contratto di lavoro che gli consenta il mantenimento economico. Permesso di soggiorno: viene concesso solo a chi possiede un contratto di lavoro. Se questi fossero stati i requisiti pretesi dalle autorità americane ai tempi delle grandi migrazioni di Italiani poveri tra otto e novecento, di Italiani in America non ne sarebbe entrato nemmeno uno. La pretesa che il migrante, arrivato da paesi poverissimi e fuggito da guerre, persecuzioni, disastri ambientali, tipo inondazioni, siccità, arrivi alla frontiera già munito di regolare contratto è semplicemente ridicola, irragionevole e poteva essere partorita solo dalle menti eccelse di due individui, quali Bossi e Fini screditati oltre ogni dire dalle loro ben note vicende personali. A questo punto le domande sono: che fine ha fatto “il canone della ragionevolezza, espressione del principio di eguaglianza”? Non sono forse manifestamente irragionevoli le norme della Bossi-Fini e quindi non più conformi alla Costituzione (vedi sopra)?

Ma la pecca più grave della Bossi-Fini è la seguente: la legge ammette i respingimenti al paese di origine in acque extraterritoriali, in base ad accordi bilaterali fra l’Italia e altri paesi (vedi Libia con i suoi lager infernali) che impegnano le polizie a cooperare per prevenire l’immigrazione clandestina. Questa norma, data

l’impossibilità di verificare seriamente in mare se il singolo migrante ha diritto di asilo oppure no, finisce per tradursi in un respingimento collettivo, vietatissimo da tutti i trattati e le convenzioni internazionali. Per tornare al sindaco Lucano, come si doveva comportare? Doveva forse rispettare pedissequamente le norme della Bossi-Fini? O non doveva piuttosto attenersi scrupolosamente ai principi degli articoli 2, 3 e 10 della Costituzione? Come si vede il rifiuto del sindaco Lucano di attenersi a una legge viziata da numerosi rilievi di incostituzionalità è una scelta coraggiosa e aderente alla legge suprema che è la Costituzione.

Per darle modo di constatare quanti profili di incostituzionalità emergano da un attento esame della Bossi-Fini Le allego una raccolta di siti internet che illustrano quanto quella legge sbagliata e rozza sia lontana dalla nostra splendida Costituzione.

Mi dispiace dissentire in modo così feroce dalle sue opinioni sul fenomeno migratorio anche perché ho sempre apprezzato molto le sue critiche ben documentate al berlusconismo e al renzismo che condivido pienamente. La notai già ai tempi del quotidiano “La Voce” che ho regolarmente comprato dal primo all’ultimo numero. Su Lucano e sulla tragedia dei migranti sono invece in totale disaccordo con molti dei suoi editoriali in materia.

Malgrado il dissenso La saluto molto cordialmente e auguro lunga vita al Fatto Quotidiano di cui sono da sempre affezionato lettore.

Mariano Puxeddu

Salvini scardina il Modello Riace

Il Governo fascioleghista, nell’autorità del suo Ministro dell’Interno, scardina il “Modello Riace”. I riconoscimenti internazionali che il sistema di gestione di accoglienza dei migranti attuato da Mimmo Lucano ha ottenuto potete reperirli facilmente in rete.
A coloro che continuano a sostenere la politica di Salvini e che ogni giorno si lamentano perché infastiditi da migranti che questuano per strada rivolgerei questa semplice domanda: un valido modello per togliere queste persone dalla strada e integrarle era stato messo in atto e costituisce un modello per altri Paesi, il vostro Salvini lo demolisce. Dunque a chi darete la colpa quando domani sarete ancora infastiditi da quei poveri ragazzi?
Temo che non riuscirete a trovare una risposta dettata dalla logica e quindi plausibile.

Simone Salvi

 

 

Un venerdì sera davanti alla tv

Non conosco i dati audience delle trasmissioni “Propaganda Live” e “Fratelli di Crozza” ma temo che siano assai inferiori a quelli del Grande Fratello e ancor di più del Grande Fratello Vip, Sono dati tristi per l’Italia. Ho spento adesso la tv commosso per aver ascoltato Mimmo Lucano, ospite in collegamento a Propaganda Live dalla sua Riace dove è costretto agli arresti domiciliari perché reo di disobbedienza civile, raccontare ancora una volta il “modello Riace”. A seguire la voce incrinata dalla commozione della ex sindaca di Lampedusa, signora Giusi Nicolini, che rievocando il naufragio del 3 Ottobre 2013 ha denunciato l’assenza dello Stato al ricordo di tale strage, occorso due giorni fa, ma che ancor più si è rammaricata dell’assenza degli studenti che negli anni scorsi giungevano numerosi sull’isola in questa occasione. Negli stessi minuti Crozza, su un’altra emittente, ha elencato i riconoscimenti internazionali conferiti a Mimmo Lucano, un uomo “che tenne alta la dignità dell’uomo”, ne scriverebbe Sciascia, ma che è stato definito dall’attuale Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana “uno zero”. E’ sempre bello ascoltare le parole scuola, biblioteche, studenti, diritto alla salute: parole che oggi risuonano in questo Paese come antidoti alla disumanizzazione che vi sta serpeggiando, parole che sono un carico di speranza. Un amico che mi ha telefonato poco fa commosso per lo stesso motivo per cui lo ero io mi ha detto: speriamo bene.
Speriamo bene, davvero. Quanto aveva ragione Bertolt Brecht quando nella sua “Vita di Galileo” scriveva: “Beato il popolo che non ha bisogno di eroi”. Agli studenti ai quali nei giorni scorsi si è negato Lampedusa, ma non solo a loro, chiedo di non tradire la speranza. Il mio abbraccio va a tutti i moderni eroi e in questi giorni, un abbraccio più forte, va allo “zero” Mimmo Lucano.
Chiudo con un passaggio dell’arringa che il nostro padre costituente Piero Calamandrei pronunciò in qualità di avvocato difensore di Danilo Dolci, la cui storia è nota e facilmente reperibile, nel processo a carico di quest’ultimo:
“Il Pubblico Ministero ha detto che i giudici non devono tenere conto delle “correnti di pensiero”. Ma cosa sono le leggi se non esse stesse delle correnti di pensiero? Se non fossero questo non sarebbero che carta morta. […] E invece le leggi sono vive perché dentro queste formule bisogna far circolare il pensiero del nostro tempo, lasciarci entrare l’aria che respiriamo, metterci dentro i nostri propositi, le nostre speranze, il nostro sangue, il nostro pianto. Altrimenti, le leggi non restano che formule vuote, pregevoli giochi da legulei; affinché diventino sante esse vanno riempite con la nostra volontà”.

Simone Salvi

 

 

In merito al fermo di Mimmo Lucano

Sto con Mimmo Lucano ma ritengo doveroso ricordare che un provvedimento di custodia cautelare può essere emesso solo dall’organo che detiene l’autorità giudiziaria nel nostro Paese, ovvero dalla Magistratura. Caricare di valenza politica questo atto giudiziario contribuisce a far crescere il consenso per Salvini e per questo Governo e ci rende pari a coloro che pochi giorni fa gridavano la politicizzazione della Magistratura in merito all’apertura delle inchieste a carico del Ministro dell’Interno. La disobbedienza civile è doverosa e necessaria laddove le leggi sono sbagliate e le leggi che regolano l’immigrazione e che definiscono lo stato di clandestinità lo sono, ma questo non può esimerci dall’essere sottoposti all’autorità giudiziaria.

Simone Salvi

Sospesa la messa in onda della fiction su Riace

La prima definizione che la nostra Costituzione dà della Repubblica Italiana è “democratica”. Il servizio televisivo pubblico deve attendere a tale principio di democrazia. Fatti come questo, che hanno la stessa puzza del trascorso Editto Bulgaro, sono segnali gravi che si aggiungono ad altri già presenti di rischio di tenuta della democrazia nel Paese.

Simone Salvi

https://www.corriere.it/spettacoli/18_settembre_10/beppe-fiorello-accusa-rai-bloccata-mia-fiction-riace-25bf5ab0-b4df-11e8-9795-182d8d9833a0.shtml