Nel dibattito sull’immigrazione non confondiamo le vittime con i colpevoli

Nel dibattito sul tema dell’immigrazione confondiamo spesso le vittime con i colpevoli. Sicuramente è la conclusione più facile di un ragionamento superficiale. Le vittime sono i nostri fratelli migranti che vengono spesso sfruttati a fini di lucro a vari livelli di criminalità organizzata, partendo dal traffico di esseri umani fino ad arrivare al caporalato e alla prostituzione. Una delle affermazioni che dalle scorse elezioni sempre più spesso sentiamo è “ho votato Salvini perché è l’unico che vuol fare un po’di pulizia”. Ma “pulizia” da chi? A chi afferma ciò consigliamo di leggersi un po’del passato del neo Ministro dell’Interno, uno che, ad esempio, da Consigliere comunale a Milano nel 2009 proponeva le carrozze della metro separate per “bianchi” e “neri”. Uno che non ha mai presenziato ai ventidue incontri avvenuti al Parlamento Europeo nei quali si discuteva sul tema dell’accoglienza ai migranti, un’accoglienza che fosse europea e dignitosa, e che oggi “alza la voce” sulla pelle di persone disperate, come hanno dimostrato i casi Aquarius e Maersk. Uno che non ha proposto un censimento della popolazione Rom presente in Italia, che giustamente è già censita come sono censiti tutti i cittadini italiani, per proteggere i bambini appartenenti a quell’etnia, come vorrebbe farci credere, ma per palesi motivi razziali presenti nel suo discorso concluso con “quelli italiani purtroppo dobbiamo tenerceli”. Il neo Ministro dell’Interno ha appena fatto cenno all’uccisione di Soumaila Sacko, il giovane bracciante che combatteva contro il caporalato e a proposito di questa forma di sfruttamento, che riguarda migranti “sommersi” ma anche circa ventimila cittadini italiani, ha affermato che la legge che la combatte è troppo “complicata”. Nei suoi comizi della sua eterna campagna elettorale ha fatto poco o nulla cenno al problema della mafia che sfrutta i migranti. Cari italiani che avete votato Salvini, prendetevi un po’di tempo, fermatevi a riflettere sulla storia passata e presente del destinatario del vostro voto. E lei, signor Ministro dell’Interno, posi il Vangelo.

Simone Salvi

Lettera al Ministro dell’Interno a proposito della situazione della nave Aquarius

La lettera che pubblichiamo è stata inviata poco fa al Ministro dell’Interno.

Sig. Ministro dell’Interno,

con il voto di ieri si spera che la campagna elettorale si sia chiusa definitivamente. Avete avuto un’ulteriore consenso e lei si rende conto che se dovesse correre da solo, allo stato dei fatti, avrebbe il Paese in mano. Adesso permetta alla nave Aquarius di attraccare in un nostro porto. Non so, in termini giuridici, a chi spetterebbe accogliere la nave, ma anche se spettasse a Malta, perché dobbiamo fare il loro stesso gioco e sulla pelle di esseri umani? Poi gli accordi internazionali e il Codice di Navigazione stabiliranno le competenze e risolveranno la situazione in termini giuridici, ma adesso la priorità è salvare vite, agire da esseri umani verso altri esseri umani bisognosi. Esiste un diritto naturale oltre a quello scritto, non perdiamo anche l’umanità. Da Ministro dell’Interno la situazione a bordo della nave la conosce sicuramente meglio di me che leggo notizie sui giornali e in rete. Ci sono donne incinte, bambini, persone bisognose di ospedalizzazione. Credo che se su quella nave ci fossero i suoi figli o dei suoi cari non agirebbe così. La sua biografia riporta che lei si è diplomato al Liceo Classico (beato lei, ogni giorno rimpiango di non averlo fatto a suo tempo e oggi studio il greco antico da solo), quindi ricorderà il Mediterraneo cantato da Omero; un Mediterraneo intriso di accoglienza, come riportano numerosi passi dell’Odissea. Ricorda la risposta di Menelao, Re di Sparta, all’arrivo di Telemaco alle porte del suo palazzo? Le guardie stanno per cacciare lo “straniero” ma il Re le redarguisce ricordando loro che “Noi pure mangiando molte cene ospitali di straniere genti siam giunti fin qui” (Odissea, Libro II, vv. 33-34) e accoglie i forestieri. Sicuramente avrà imparato che in Greco antico le parole “straniero” e “ospite” hanno la stessa radice, la parola “Xeno”, alla quale sempre più spesso permettiamo che sia aggiunto il suffisso “fobia”. Non dimentichi da dove veniamo e non trasformiamo il bellissimo Mediterraneo in un mare di morte. Ieri ha avuto sì l’ennesimo consenso elettorale, ma c’è una parte di Italia che da ieri mattina si sta vergognando di vivere in questo Paese. Pensi anche a noi e, soprattutto, a quei nostri fratelli in mare.

Simone Salvi

Mariano Puxeddu

I primi segni del “cambiamento”

A farmi paura non è tanto Salvini, anche se ha detto di voler vedere armato un italiano su due. Mi fanno paura le persone che agiscono pensando di trovare legittimazione in nome di quell’idea. Mi fanno paura i tanti Traini.
Ed evitiamo commenti del tipo “eh, ma stavano rubando”; sarebbero offensivi verso la già abbastanza vituperata intelligenza.

Simone Salvi

http://www.repubblica.it/cronaca/2018/06/03/news/colpi_di_fucile_in_calabria_contro_migranti_un_morto_e_due_feriti-198023690

 

 

 

Il nuovo Ministro dell’Interno

Un signore che nel 2009, allora consigliere comunale a Milano, propose carrozze della metro separate per bianchi e neri; che nel 2017, parlando di migranti, affermò la necessità di una “pulizia di massa via per via, quartiere per quartiere e con le maniere forti”. Un signore che ha più volte detto di voler vedere armato un italiano su due. Questo signore, tra poco più di due ore, sarà il nuovo Ministro degli Interni della Repubblica Italiana, quindi il capo della Polizia.
Ho davvero paura.

Simone Salvi

AAA serietà cercasi

Concordo sul fatto che per rispetto verso gli elettori il Partito Democratico debba stare all’opposizione. Forse è anche l’unica strategia per tentare di risollevarsi e per tornare ad aver peso politico. Ma la fine del Partito è iniziata ben prima di questa ipotetica alleanza con il Movimento Cinque Stelle. E’ iniziata con le alleanze fatte con Berlusconi, Verdini e Alfano, come ha sottolineato Pif, ed è proseguita per tutta la durata dell’ultima campagna elettorale, durante la quale il Segretario del partito non ha preso posizioni nette a riguardo di eventuali alleanze post voto.

Simone Salvi

http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/elezioni/2018/03/11/orfini-governo-con-m5s-sarebbe-la-fine-del-pd_eaf283e8-4f8c-4a35-ba29-59e7d0b1355f.html

Programma di autodistruzione del PD

Ho l’impressione che tutti gli esponenti del Partito Democratico abbiano attivato un programma di autodistruzione con la finalità di far vincere la Destra. Paolo Gentiloni, ospite ieri sera di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, ha eluso più volte la domanda della giornalista a riguardo di eventuali future alleanze post risultato elettorale, affermando che quello delle alleanze è un tema da post elezioni. I signori del PD dovrebbero rendersi conto che gran parte dell’indecisione degli italiani in materia di voto elettorale dipende proprio dal non cogliere posizioni nette da parte di coloro che dovrebbero rappresentarci in Parlamento. Come potrebbe un probabile elettore del PD votare questo partito senza avere la certezza di non dover poi assistere ad un’ alleanza con Berlusconi e/o Salvini? Ipotesi, questa, sostenuta e rinforzata da una legge elettorale che pare costruita ad hoc.

Simone Salvi

Amnesia globalizzata

In Europa, dove i migranti sono il capro espiatorio quasi di ogni problema, alla “globalizzazione dell’indifferenza” già denunciata da Papa Francesco a Lampedusa nel 2013, si sta aggiungendo, in particolare nel comportamento verso queste persone da parte di Paesi quali Austria, Ungheria e Polonia, un’amnesia globalizzata verso la Storia.