Il Periscopio è un blog che si propone di navigare ad ampio raggio su temi attuali alla ricerca della verità, con particolare attenzione al tema dei migranti e a quelli strettamente connessi degli sconvolgimenti climatici e dello sfruttamento selvaggio non più ecosostenibile del Pianeta Terra.
Le migrazioni bibliche alle quali assistiamo impotenti sono provocate da noi, dai popoli ricchi che per avidità di denaro sfruttano in maniera dissennata i combustibili fossili causando una accelerazione del riscaldamento globale mai vista in alcuna era geologica e i fenomeni connessi quali desertificazione e disastrose alluvioni che privano interi popoli dei mezzi di sostentamento alimentare strettamente necessari. Le tragiche conseguenze sono davanti agli occhi di tutti, il re (noi) è veramente nudo, non può accampare scuse puerili (noi) né menar il can per l’aia (noi) con la disumana e illogica distinzione tra migranti che fuggono dalle guerre, i profughi, gli eletti, e migranti “economici”. Forse che morire di fame è meno tragico che morire sotto le bombe? Milioni di bambini muoiono di fame nel Corno d’Africa. Sia i sopravvissuti alle guerre che i migranti economici fuggono dalla morte. Purtroppo in base alla normativa internazionale soltanto i migranti “di guerra” possono ottenere lo status di rifugiato precluso a quelli “economici” i quali, privati del diritto di asilo, finiscono per trovarsi in una posizione di illegalità secondo l’assurda normativa anzidetta che permette agli stati ospitanti di bollarli come “clandestini” neanche fossero ladri che si introducono di notte in un appartamento per svaligiarlo. Attraverso la narrazione dei fatti, delle storie di queste persone, denunciando i silenzi spesso ipocriti e assordanti su questi temi e la loro strumentalizzazione a fini politici, illustrando le possibilità concrete di una accoglienza che mantenga la dignità di ogni persona e assicuri il rispetto dei più elementari diritti di ogni essere umano, cercheremo di sensibilizzare i nostri compagni di viaggio, di riflettere in merito alla questione, e, soprattutto, di mantenere accesa una fiammella di umanità che ci preservi dalla logica atroce del “homo homini lupus”.
Saremo anche molto critici nei confronti della politica di pianificazione delle grandi opere pubbliche quasi sempre caldeggiate dal potere politico su pressione delle grandi lobbies economico-finanziarie per le quali vengono volutamente sottostimati i costi ambientali e sopravvalutati i benefici derivanti alla collettività dalla loro realizzazione, vedasi la proliferazione delle linee TAV utilizzate da una esigua minoranza di utenti a scapito delle linee ordinarie utilizzate da milioni di pendolari. Che dire poi della mania di riempire il territorio di autostrade utili solo a chi le costruisce ma spesso deserte come la BreBeMi sulla quale un filmato di youtube mostra ragazzi che giocano a palla data la quasi totale assenza di mezzi in transito. Parleremo in positivo di quei giganteschi investimenti che sarebbero necessari per prevenire le catastrofi naturali attraverso una capillare manutenzione ordinaria del territorio italiano nel quale si concentrano 500.000 frane sulle 700.000 che affliggono il territorio di tutta Europa (70 % del totale). Parleremo anche della assoluta necessità di avviare una riconversione in chiave antisismica dell’intero patrimonio edilizio vecchio e fatiscente delle regioni appenniniche. L’edilizia antisismica e la cura dell’assetto idro-geologico del nostro paese potrebbero creare centinaia di migliaia di posti di lavoro con basso investimento per posto di lavoro, l’esatto contrario delle grandi opere che comportano investimenti elevati per posto di lavoro come dimostrano i grandi trafori (vedi quello del Lötschberg). Infine spezzeremo più di una lancia a favore di investimenti in istruzione, ricerca, formazione e tutela, restauro e salvaguardia dell’immenso patrimonio culturale e paesaggistico del nostro paese.
Utilizzeremo questo blog per segnalare iniziative umanitarie, ma anche culturali, e di cultura tratteremo. Spesso vi troverete la segnalazione di qualche brano di Beethoven, Vivaldi, Bach e di altri compositori a noi cari, o di un dipinto da noi particolarmente amato. Parleremo del vastissimo patrimonio musicale dell’umanità segnalando i capolavori della musica antica di autori dell’inizio del duecento come Leoninus e Perotinus e poi Guillaume de Machaut, i Troubadours e i Trouvères, Bernard de Ventadorn, Jaufré Rudel, Marcabru, di canto gregoriano come l’alleluia “Justus germinavit sicut lilium et florebit in aeternum ante Dominum”, di Josquin Des Prez, Johannes Ockegem , Arcadelt, Roland de Lassus e della grande musica barocca italiana.
Altri argomenti al centro del nostro e speriamo del vostro interesse saranno la geologia dei campi geotermici, i basamenti metamorfici, le intrusioni granitiche e le metavulcaniti acide e basiche dell’Orogenesi Varisica in Sardegna e Toscana, gli affascinanti scenari paleogeografici e paleoclimatici della Terra e delle Regioni in cui viviamo che ci permettono oggi di capire meglio fenomeni planetari come il Global Warming o Riscaldamento Globale e la genesi di immensi accumuli di materia organica precursori dei giacimenti di carbone e petrolio. Infine il grande capitolo dell’arte preistorica, ossia le pitture rupestri dell’età glaciale in Francia e Spagna scrigno di capolavori sorprendenti quali le figure di animali ritratti nelle grotte di Lascaux e Chauvet in quest’ultima risalenti a 30.000-32.000 anni fa.
Sarà importante e stimolante per noi ricevere il vostro contributo sotto forma di commenti, suggerimenti e consigli.
Ai nostri lettori, e a noi, auguriamo buona navigazione.
Mariano e Simone
Mariano Puxeddu
Sono nato a Roma il 29 aprile 1942, figlio dell’avv. Francesco Puxeddu, magistrato della Corte dei Conti e membro del Board of Advisors della NATO dal 1964 al 1971, e di Madeleine Rossi, miglior allieva pianista del Conservatorio di Lausanne nel 1934, nata nel Cantone di Vaud da uno “Ius soli” dell’epoca, migrante di 2a generazione dalla Val d’Ossola (Victor) e da Hélène Ernst con ascendenti francesi (Inversin) e del Cantone di Argau.
Miglior allievo del Liceo Classico Torquato Tasso di Roma nell’anno scolastico 1958-1959, allievo dal 1960 al 1964 della Scuola Normale Superiore di Pisa e ivi titolare del Corso di Perfezionamento dal 1964 al 1966, laureato in Scienze Geologiche con 110 su 110 e lode presso l’Università di Pisa il 1° luglio 1964.
Dal 1964, come geologo ho svolto le seguenti ricerche multidisciplinari: 1) Studio dei campi geotermici con l’obiettivo di ricostruire la genesi, l’evoluzione, la durata e la struttura profonda dei campi e dei loro sistemi idrotermali; 2) Pubblicazione della Carta geologica del massiccio vulcanico del Monte Cimino (VT) e della Carta Geologica del Monte Arci (OR); 3) Studio dei basamenti metamorfici di età Paleozoica di Toscana e Sardegna; 4) studio della zonazione dei minerali alluminiferi e dell’indice di cristallinità dell’illite nell’Appennino Toscano; 5) studio di eclogiti, migmatiti, graniti e metavulcaniti sia acide che basiche della Catena Varisica in Sardegna; 6) studio dei graniti Quaternari rinvenuti nelle carote dei pozzi profondi di Larderello; 7) Studio di ooliti ferrifere dell’Ordoviciano sardo; 8), 9), 10) Studi di formazioni del Trias superiore delle Alpi Apuane con arricchimenti anomali di Manganese, Litio e Boro e relative implicazioni nelle ricostruzioni paleogeografiche e paleoclimatiche. Ho al mio attivo 138 pubblicazioni di cui 43 su riviste internazionali e partecipato a 43 congressi internazionali. Ho sempre avuto ben presente una frase di Sir Arthur Conan Doyle:
“It is a capital mistake to theorize before one has data; insensibly one begins to twist data to suit theories instead of theories to suit data” (“È un errore fondamentale teorizzare prima di aver dati; insensibilmente uno comincia a deformare i dati perché seguano la teoria invece di modificare la teoria perché si conformi ai dati”).
Dal 1988 sono attivo nelle battaglie in difesa dell’ambiente e cerco di promuovere tutela, restauro e salvaguardia dei Beni Culturali e Ambientali minacciati ovunque non solo in Lucchesia da assurdi e devastanti progetti di “Grandi Opere”. Nel 2001 fui candidato di Antonio Di Pietro al collegio senatoriale n.9 di Lucca. Nelle mie battaglie ho avuto il sostegno di Fulco Pratesi (WWF), Ermete Realacci (Legambiente), Antonio Iannello e Floriano Villa (Italia Nostra), di Accademici dei Lincei, i professori Radicati di Brozolo e Pugliese Carratelli, dei parlamentari Anna Donati, Gianni Mattioli, Massimo Scalia, Sauro Turroni, Mauro Paissan e dell’avv. Carlo Rienzi presidente del CODACONS. I più importanti risultati ottenuti da solo o in collaborazione con 2-3 amici ambientalisti sono: 1) nel 1989 chiusura per quattro mesi della Cava Pedogna disposta dalla Procura di Lucca a seguito di denuncia per irregolarità e mancato rispetto del piano di coltivazione; 2) 1989-91: bocciatura di due progetti di parcheggi sotterranei sotto gli spalti delle Mura di Lucca; 3) 1988-92: bocciatura (TAR del Lazio) e abbandono definitivo del raccordo autostradale detto “Complanare di Lucca” uno dei due più vistosi progetti inseriti nel carrozzone delle Colombiadi 1992; 4) 1992-3: rinuncia del Comune di Lucca alla realizzazione di due discariche per RSU a Cava di Monte Niquila limitrofa al Parco di Migliarino-San Rossore e a Fosso Faeta, nei pressi della Certosa di Farneta; 5) 1993-5 chiusura definitiva dell’inceneritore della cartiera SCA Packaging nel territorio del Comune di Capannori; 6) 1995-7 blocco definitivo del progetto di inceneritore voluto dalla Regione Toscana in zona già definita di interesse archeologico nel territorio del Comune di Capannori, blocco imposto dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali (MIBAC) grazie alla scoperta di canalizzazioni romane del I-II secolo dopo Cristo, poi corroborata dal rinvenimento della prima e unica strada extra-urbana etrusca conosciuta; 7)fine anni ’90- primi anni 2000, chiusura dell’inceneritore del Pollino a Pietrasanta.
Seguendo Benedetto Croce ritengo “che il miglior pregio della vita, la maggiore soddisfazione che in essa possa provarsi è data… dal produrre qualcosa di obiettivo e di universale, dal promuovere un nuovo e più alto costume, una nuova e più alta disposizione negli animi e nelle volontà, dal modificare in meglio la società in mezzo a cui si vive, godendo di quest’opera come un artista della sua pittura o della sua statua, e un poeta della sua poesia” e che
“…il punto essenziale così nella vita di un individuo come in quella di un popolo…è poi sempre questo : se vi sia o non vi sia l’anelito all’universale, la disposizione a considerare e trattare noi stessi come strumenti di un’opera che va oltre di noi, il pungolo interiore del dovere, lo scrupolo di coscienza che ci chiede conto del modo in cui adoperiamo il nostro tempo…”
Simone Salvi
Sono nato a Firenze il 22 Luglio del 1983. Nella città del Poeta mi sono diplomato cum laude presso l’Istituto Tecnico ad Indirizzo Biologico Sanitario Principe Piero Ginori Conti ed ho in seguito intrapreso gli studi universitari di Scienze Biologiche. Attualmente abito a Lucca, dove mi sono trasferito per motivi lavorativi. Ma Firenze è sempre con me, in me. Mi manca mentalmente e fisicamente, quindi la raggiungo con discreta frequenza.
Come Sommelier Professionista mi occupo in modo professionale di vino dal 2008, come collaboratore di un’enoteca lucchese e come docente di Corsi di Degustazione. Amo in egual misura la scrittura, Dante, la Storia dell’Arte, la scienza, il greco antico, il vino e il mare. Se non facessi ciò che faccio, vorrei fare il marinaio o il pescatore. Il mare è la mia vita e spero che un domani lo sarà ancor di più. Se devo immaginarmi in futuro, mi vedo in una modesta abitazione davanti al mare, piena di libri e di bottiglie di vino. Per quel giorno spero di essere riuscito ad imparare il Greco antico per poter leggere l’Odissea in lingua originale. Da innamorato del mare, ma prima di tutto come uomo, spero che il Mediterraneo potrà essere solo un mare di vita.
Sono felice della mia formazione scientifica perché come il grande chimico svedese Roald Hoffmann penso che la cultura scientifica sia uno strumento fondamentale per costruire democrazia. Mi accompagnano nella quotidianità le stupende parole che Shakespeare in Amleto fa pronunciare a Marcello rivolto ad Orazio:
“There are more things in heaven and earth, Horatio, than are dreamt of in your philosophy”
e cerco di agire ricordando i versi che Dante fa pronunciare ad Ulisse nel canto XXVI dell’Inferno:
“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza.”