“In Serianni c’era la concezione della continuità tra cultura alta e cultura popolare, senza cui la prima restava arida erudizione. L’accademico dei Lincei era infatti convinto che l’erudizione, la più raffinata, si potesse spezzare e comunicare, perché in un Paese sconnesso c’era una cultura di popolo da ritessere. […]
Nella sua sobrietà laboriosa e nelle convinzioni che comunicava con estrema umiltà, Luca Serianni aveva un animo da grande cristiano […]
C’era in lui qualcosa di profondamente francescano, che si esprimeva nella semplicità umana, nella generosità verso i giovani ma anche verso i più poveri. Francesco d’Assisi, la cui rivoluzione religiosa e culturale era qualcosa su cui aveva meditato, rappresentava una segreta ispirazione nel vivere la vita. Viveva infatti la sobria serenità di una vita generosa, aperta e offerta agli altri.”