Lucca, 29.10.2020
Gentilissimo Professore Andrea Crisanti,
scrivo mosso dalla volontà di esprimereLe tutta la mia stima per la sua onestà intellettuale che ha mostrato sin dall’inizio della pandemia e dunque per aver tenuto sempre alta la voce della Scienza. Davvero triste che una voce altissima come la sua, altissima perché mossa dal solo dato scientifico, sia rimasta “clamantis in deserto” nelle stanze del Governo: naturalmente alludo al suo piano di portare il numero dei tamponi effettuati ad almeno 400mila al giorno. Ha davvero ragione quando dice di essere realista e che oggi il realismo coincide, ahinoi, con il pessimismo.
Ho ascoltato la Sua intervista per l’emittente Tva Vicenza, nella quale ho scoperto con piacere la Sua sensibilità artistica (è un interesse che ci unisce, anche se a me appassiona particolarmente l’arte toscana dell’età medievale) e il Suo impegno sociale. Personalmente, assieme ad un caro amico, sono ogni giorno impegnato nel cercare di migliorare le condizioni di vita dei nostri fratelli migranti, collaborando con la Caritas locale e altre associazioni. Sul finire dell’intervista mi sono commosso con Lei.
Ho letto con grande interesse i Suoi lavori dedicati alla tecnica del “gene drive” per contenere la diffusione delle zanzare.
Da ultimo la ringrazio per aver segnalato l’irresponsabilità e la gravità delle affermazioni di quel calciatore; verrebbe da citare Dante: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, ma purtroppo nel nostro sventurato Paese le parole di un calciatore rischiano di risuonare più di quelle di uno scienziato.
Le rinnovo la mia stima, La ringrazio per quanto sta facendo e La saluto molto caramente,
nella speranza di poterLa un giorno conoscere di persona; ma chissà quando ci sarà data questa occasione.
Simone Salvi
Risposta del professor Crisanti:
Caro Simone,