Iniziative intorno al Dantedì

Da ieri (ma l’ho saputo soltanto oggi) fino a sabato, alle ore 16, Rai5 trasmette le lezioni dantesche del professor Luca Serianni.
Per la prossima settimana ancora molte iniziative sono in programma in vista del Dantedì.

https://www.rai.it/ufficiostampa/assets/template/us-articolo.html?ssiPath=/articoli/2020/03/Testimoni-del-tempo-e-Speciale-per-Dante-bff6232f-cda6-4e77-b257-e4393eab1d07-ssi.html

 

 

Federico Zeri passa in rassegna venti capolavori pittorici

A seguito delle disgustose affermazioni di Vittorio Sgarbi circa l’emergenza Coronavirus continuo a leggere commenti che possono essere così sintetizzati: “però come critico e storico dell’arte è un grande”. Chi afferma ciò sbaglia. I suoi meriti scientifici in tale ambito rasentano lo zero, o forse stanno proprio a zero ( non ho riscontri puntuali), come ricordato anche in un recente post sulla sua pagina Facebook dall’ottimo Maestro Federico Maria Sardelli. Piuttosto, proprio oggi ho scovato questo prezioso documento che ci permette di ascoltare Federico Zeri, gigante vero, che passa in rassegna venti capolavori pittorici. Il video raccoglie le brevi conversazioni sull’arte che Zeri tenne fino a poco prima della sua morte per la trasmissione radiofonica “Alle otto della sera”. Ogni lezione dura circa quindici minuti: si parte da Duccio di Buoninsegna e si arriva a Salvador Dalì. Buon ascolto, fosse solo per rifarsi orecchio e spirito dopo aver sentito blaterare l’altro. E forse anche come piccolo sollievo da tutto il resto.

Il quinto rappresenta il più complesso tra i sei concerti brandeburghesi e costituisce un primato nella storia della musica: per la prima volta uno strumento a tastiera, il clavicembalo, compare con ruolo solistico

J. S. BACH
CONCERTO BRANDEBURGHESE N.5, IN RE MAGGIORE, BVW 1050
Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado

Un’invettiva alle soglie dell’Empireo

Le invettive di Dante punteggiano la Commedia e si trovano in tutte e tre le cantiche. Il luogo dell’opera in cui sono più numerose, come possiamo facilmente intuire, è l’Inferno, dove esse sono espresse sia tramite la voce del Poeta sia per voce di alcuni personaggi. Tra le invettive pronunciate da Dante per voce propria, che sono probabilmente le più note anche al pubblico di non specialisti, si trovano quelle che investono le principali città toscane, che assumono talvolta la forma del dialogo, talvolta costituiscono un intervento diretto di Dante autore nel corso dell’opera. Restando nell’Inferno basti pensare all’apostrofe  verso Pistoia (“Ahi Pistoia, Pistoia, ché non stanzi d’incenerarti sì che più non duri,poi che ‘n mal fare il seme tuo avanzi?” Inf., XXV 10-12) e a quella celebre verso Pisa (“Ahi Pisa, vituperio de le genti del bel paese là dove ‘l sì suona, poi che i vicini a te punir son lenti, muovasi la Capraia e la Gorgona, e faccian siepe ad Arno in su la foce, sì ch’elli annieghi in te ogne persona” Inf., XXXIII 79-84), ma non sono risparmiate Firenze, Siena e Genova. Le invettive non rivestono particolare rilevanza nel Purgatorio, dove le anime purganti “sono infatti in genere miti, come attenuati nelle passioni, che pure ancora affiorano in loro, ma come fuochi ormai spenti. E la loro attenzione primaria è rivolta alla purificazione, alla richiesta di preghiere, mentre i ricordi della terra appaiono – anche negli offesi, come Manfredi, come il Visconti – in una luce di distacco.”, come scrive la compianta Anna Maria Chiavacci Leonardi nel suo commento mondadoriano alla Commedia. Una però conviene ricordarla, fosse solo perché rappresenta una delle tante formule dantesche entrate nell’uso comune ed evocata con valore polemico nei confronti dell’Italia quando qualcosa non funziona come dovrebbe: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”(Purg., VI 76-78), esclama Dante riferendosi alle guerre tra Comuni o tra fazioni diverse nello stesso Comune che imperversano nell’Italia del suo tempo. Ciò che può apparire più curiosa e inaspettata è la presenza di invettive, tra l’altro piuttosto esplicite e potenti, nel Paradiso. Mi soffermo su una di queste perché si colloca verso la fine della Cantica e quindi verso la conclusione del Poema, che topograficamente corrisponde al nono e penultimo cielo, il Primo Mobile. Alle soglie dell’Empireo, dunque in un luogo in cui davvero non ce lo aspetteremmo, Beatrice irrompe in una apostrofe verso i falsi predicatori,  “per cui tanta stoltezza in terra crebbe, che, sanza prova d’alcun testimonio, ad ogne promession si correrebbe.” (Par., XXIX 121-123), rivolgendosi in particolare all’ordine religioso degli antoniani con parole che risuonano durissime:  “Di questo ingrassa il porco sant’ Antonio, e altri assai che sono ancor più porci,” (ivi 124-125). Il riferimento ai porci è duplice: da un lato rimanda all’iconografia tipica di Sant’Antonio Abate, uno dei padri del monachesimo, che viene spesso raffigurato con un porco ai piedi, simbolo del diavolo  da lui ripetutamente sconfitto; da l’altro al fatto che i monaci antoniani solevano allevare porci nei loro conventi. Dunque i monaci si arricchivano con le false prediche e ciò permetteva loro sia di nutrire i loro porci sia le persone da loro mantenute (altri assai), quali concubine e figli naturali. Certamente sorprende ascoltare la purissima Beatrice, soprattutto in quel luogo così elevato e ormai celestiale, che si esprime con una parola, porci, ancora oggi di registro basso e con connotazione tipicamente negativa peraltro reiterandola. Tuttavia mette conto notare che è questa l’escursione stilistica e lessicale che caratterizza tutta la Commedia e che ne esplicita il titolo: Commedia, o meglio Comedia, come la chiama Dante, allude a quella precisa scelta stilistica che oscilla tra lo stile tragico, ovvero alto e solenne, e quello comico, cioè basso e umile.

Simone Salvi

L’ottimo Luigi Spagnolo, prendendo le mosse da un verso di Inferno XXXIV, lumeggia un tema, quello della scansione temporale, tanto importante nella Commedia.

http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/parole/mezza_terza.html?fbclid=IwAR1hYPSClv7_NV-vZi7L4nZGthCRWoPO7TfjolEAK4a_kKBNB_Pro-wkGA8