“Se fosse amico il re dell’universo,/ noi pregheremmo lui della tua pace,/ poi c’hai pietà del nostro mal perverso” (Inf., V 91-93)

Questi versi, celebri e bellissimi, non hanno bisogno di parafrasi. Da sempre i commentatori si sono interrogati sull’atteggiamento di Dante nei confronti dei due amanti, fornendo diverse interpretazioni. Certamente si tratta di un comportamento che ad una prima lettura può apparire insolito, alla luce del fatto che ci troviamo nell’Inferno. Ma un atteggiamento simile lo troviamo anche qualche canto più avanti, ancora nell’Inferno, quando Dante incontra il suo maestro Brunetto Latini con il quale vorrebbe addirittura soffermarsi a conversare. Soprattutto, dobbiamo tenere ben presente la distanza tra Dante autore (auctor) e Dante personaggio (agens). Si noti che la parola “pietà” ha 19 occorrenze nella Commedia, 10 delle quali nell’Inferno e ben 3 di esse nel canto di Francesca.
Ascoltiamo il commento di Luca Serianni.
Potremmo dire che ogni giorno è Dantedì, cari amici.

 

 

Ancora per l’iniziativa di Rai Cultura “Le parole dei nostri giorni”, Luca Serianni ripercorre etimologia e uso delle parole “medico” e “infermiere”

https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2020/03/Medico-a9cbd38b-6d3f-48bf-b698-7dd20c7b1d0c.html

Per l’iniziativa di Rai Cultura intitolata “Le parole dei nostri giorni”, Luca Serianni ripercorre etimologia e significato della parola “casa”

 

https://www.raicultura.it/letteratura/articoli/2020/03/Casa-21091837-2234-49eb-91aa-4438c8af2f5a.html

Intervista a Luca Serianni su Il Messaggero del 27 Marzo 2020

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Le diverse frittate secondo Pellegrino Artusi

Luca Serianni ha fondatamente definito l’Artusi “il Manzoni della lingua gastronomica italiana” e brani come quello che segue sono testimonianze a favore di tale affermazione. Ma anche le ricette artusiane della famosa “torta tedesca”, dei diversi brodi, degli stracotti, giusto per richiamarne alcune, sono capolavori letterari.
Quanto alla bellissima pagina che segue, si noti l’uso di “immedesimate” in riferimento all’amalgama tra albume e tuorlo, quasi fossero esseri animati.

Ah, e date retta: la frittata si cuoce da un lato solo: “non si cuoce che da una sola parte”.

«Chi è che non sappia far le frittate? E chi è nel mondo che in vita sua non abbia fatta una qualche frittata? Pure non sarà del tutto superfluo il dirne due parole. Le uova per le frittate non è bene frullarle troppo: disfatele in una scodella colla forchetta e quando vedrete le chiare sciolte e immedesimate col torlo, smettete. Le frittate si fanno semplici e composte; semplice, per esempio, è quella in foglio alla fiorentina che quando un tale l’ebbe attorcigliata tutta sulla forchetta e fattone un boccone, si dice ne chiedesse una risma. Però riesce molto buona nell’eccellente olio toscano, anche perché non si cuoce che da una sola parte, il qual uso è sempre da preferirsi in quasi tutte. Quando è assodata la parte disotto, si rovescia la padella sopra un piatto sostenuto colla mano e si manda in tavola. Ogni erbaggio o semplicemente lessato o tirato a sapore col burro, serve per le frittate, come può servire un pizzico di parmigiano solo o mescolato con prezzemolo. Se non fosse indigesta, grata è la frittata colle cipolle. Due delle più delicate, a gusto mio, sono quelle di sparagi e di zucchini. Se di sparagi, lessateli e tirate a sapore la parte verde con un poco di burro, mescolando un pizzico di parmigiano nelle uova; se di zucchini, servitevi di quelli piccoli e lunghi, tagliateli a fette rotonde, salateli alquanto e quando avranno buttato l’acqua infarinateli e friggeteli nel lardo o nell’olio, aspettando che sieno rosolati per versare le uova. Anche i piselli del n. 427, mescolati tra le uova, si prestano per un’eccellente frittata. Si fanno anche frittate alla confettura, spargendovi sopra della conserva di frutta qualsiasi, ridotta liquida, quando la frittata è cotta. Esse saranno buone, ma non mi garbano; e vi dirò che quando le vedo segnate sole fra i piatti dolci di una trattoria, comincio a prendere cattivo concetto della medesima.»

P. Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, 1891

Iniziative intorno al Dantedì

Da ieri (ma l’ho saputo soltanto oggi) fino a sabato, alle ore 16, Rai5 trasmette le lezioni dantesche del professor Luca Serianni.
Per la prossima settimana ancora molte iniziative sono in programma in vista del Dantedì.

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