Una terzina da Purgatorio XXIII

Purgatorio XXIII, VI cornice, quella dei golosi: tra le anime purganti Dante incontra il suo amico Forese Donati, morto da soli quattro anni. La terzina che si apre con il verso 76 rappresenta uno dei più straordinari passi del parlato di tutta la Commedia; una terzina in cui, come notò la grandissima Anna Maria Chiavacci Leonardi, “le parole dell’uso quotidiano si dispongono nell’endecasillabo come nella loro sede naturale, senza alcun mutamento. Risultato di un’arte matura e profonda, per cui il verso e la terzina divengono quasi il respiro stesso dell’espressione, e la naturalezza ottenuta riflette la spontaneità del rapporto da amico ad amico.

E io a lui: “Forese, da quel dì
nel qual mutasti mondo a miglior vita,
cinqu’ anni non son vòlti infino a qui.

Purg., XXIII 76-78

Per approfondire l’arte del dialogo nella Commedia rinvio a L. Serianni, Per l’italiano di ieri e di oggi, Bologna, Il Mulino, 2017.

 

Simone Salvi

 

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