“Io non mi sento italiano”. E nemmeno europeo.

Chi continua ad applaudire alla cosiddetta “condotta Minniti” sulle ONG e più in generale agli accordi tra Italia e Libia per fermare i nostri fratelli migranti compie un atto di ipocrita cecità. Ieri l’ONU, rivolta all’Unione Europea, ha definito tali accordi “un patto disumano”. Ormai ciò che sta accadendo in mare, dove si assiste a scontri tra la sedicente Guardia Costiera libica e le navi delle ONG, e ciò che sta accadendo nei lager libici, è diffuso da tutti i mezzi di informazione esistenti. Immagini e video sono inconfutabilmente eloquenti. Chi continua ad applaudire è dunque un finto cieco, è un complice di chi ha stabilito questi criminosi accordi, degli ex scafisti che oggi indossano la divisa della Guardia Costiera libica, dei battitori d’asta di esseri umani.

Simone Salvi

http://www.corriere.it/video-articoli/2017/11/14/libia-dramma-migranti-venduti-all-asta-come-schiavi/83a90d36-c955-11e7-8a54-e86623f761be.shtml

2 pensieri su ““Io non mi sento italiano”. E nemmeno europeo.”

  1. È semplicemente vergognoso l’atteggiamento della UE che consenta questa mattanza.
    Nell’indifferenza generale, anzi nella consapevolezza e nell’accettazione vengono commesse atrocità paragonabili agli anni più bui del colonialismo.
    D’altra parte, interessi economici attivi e passivi sguazzano in un magma dai contorni non chiari dove esistono vuoti normativi, rimbalzi di responsabilità, discolpe varie e negligenze.
    La gente muore, soffre o più semplicemente non vive.
    E noi a pensare alle dimissioni di Ventura e Tavecchio rei di non averci portati ai campionati del mondo.
    È un premio giusto per chi ha permesso uno dei più vergognosi patti della storia peraltro mai veramente smentito dalle parti in causa.pieno di disgusto assisto a nuove pietose immagini mentre la patata bollente rimbalza di mano in mano senza che nessuno se ne interessi veramente.
    Oltre ad una doverosa accoglienza è assolutamente necessario un aiuto vero e stabile nei loro territori affinché questa povera gente non sia costretta a fuggire da territori devastati da ogni sorta di angheria.
    Ma anche in questo caso, per trovare il vero responsabile di questa immane e dolorosa tragedia basta solo guardarsi allp specchio.

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