Scritto di Emiliano Rubbi in merito al sequestro della nave Aquarius di Msf

In merito all’odierna accusa rivolta oggi a Msf, riportiamo qua sotto quanto scritto stamani dal compositore e produttore discografico Emiliano Rubbi sulla sua pagina Facebook.

Facciamo un piccolo passo indietro.

Nel 2017, la procura di Catania, nella persona del procuratore Carmelo Zuccaro, apriva un’indagine sulla Ong Open Arms, accusandola di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, subito seguita dalle procure di Ragusa, Trapani e Palermo che si misero subito al lavoro per indagare su altre Ong.

Furono due anni di indagini, con centinaia di persone coinvolte, intercettazioni telefoniche satellitari, agenti infiltrati, addirittura il coinvolgimento dei servizi segreti.

Il risultato?
Tutto archiviato, non c’era stato nessun reato, il fatto non sussisteva.
Nessuna Ong fu ufficialmente accusata di nulla, se non dai nostri politici fasciopopulisti, che seguitavano a dare per scontato con i propri elettori che, chi salvava vite in mare, fosse per forza anche colpevole di traffico di esseri umani, in combutta con gli scafisti.

Oggi, Salvini gioisce, perché la stessa procura di Catania, non essendo riuscita ad accusare alcuna Ong di traffico di esseri umani, tira fuori questo coniglio dal cilindro.
Non possono accusarli di qualche reato connesso all’immigrazione?
Bene, allora li accusano di “smaltimento illegale di rifiuti infettivi”.

Che letta così, in effetti sembra una cosa proprio brutta.
Cioè: non erano la camorra e la ndrangheta a trafficare coi rifiuti, come pensavamo noi, insomma, ma le malvagie e temibili Ong.
Ci eravamo sbagliati tutti.
Fortuna che la procura di Catania e Capitan Disagio se ne sono accorti in tempo.

Poi, succede che leggi le accuse e capisci.

In pratica, si contesta a Medici Senza Frontiere di aver smaltito il materiale infermieristico, i vestiti e il cibo dei migranti salvati come se fossero dei rifiuti normali, e non dei rifiuti ad alto rischio infettivo.

Voi mi direte: e perché dovevano essere considerati tutti “ad alto rischio infettivo”?
Cioè: perché gli abiti, il materiale infermieristico e il cibo avanzato di migliaia di persone salvate in mare dovevano essere considerati TUTTI “potenzialmente pericolosi” e smaltiti come se si trattasse di roba contaminata dalla peste nera?
Perché erano africani?
Forse il procuratore di Catania teme che la ne*ritudine sia virale, ma quelli di Medici Senza Frontiere sono, appunto, dei medici, dubito fortemente che si divertano a mettere in pericolo la gente con dei materiali infettivi per fare dispetto a lui.

Probabilmente alcune cose saranno state “a rischio infettivo” (anche se non si hanno notizie di malati di ebola sbarcati in Italia), altre no, e probabilmente il materiale a rischio infettivo sarà stato smaltito a parte.

Forse, diventa tutto più chiaro se facciamo un ulteriore passo indietro e leggiamo cosa disse Federica Nogarotto (direttrice del medical support di Medici Senza Frontiere) circa le esternazioni di Zuccaro, nel 2017, mentre era in corso la battaglia della procura di Catania contro le Ong:

“Il fatto di avere utilizzato delle informazioni che al momento sono ancora illazioni, perché non supportate da prove, porta a un’accusa contro un sistema che ha come obiettivo quello di salvare le vite. Sta diventando una scelta politica a sostegno di chi dice AIUTIAMOLI A CASA LORO”.

Ed aveva ragione lei perché poi, come sappiamo, l’indagine di Zuccaro, accolta con squilli di trombe da Salvini e Di Maio, fu archiviata.

Quello stesso Zuccaro che, per quanto riguarda le accuse a Salvini sul caso della nave Diciotti, ha chiesto l’archiviazione, dichiarando: “il ritardo nel fare scendere i migranti è giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale”.

Quello stesso Zuccaro di cui Salvini dichiarò: “Lo incontrerò volentieri, perché nessuno mi toglie dalla testa che l’immigrazione sia un business”.

Di lì a poco, come dicevo, fu tutto archiviato.

Adesso, quindi, provano ad attaccare chi fa solidarietà parlando di “smaltimento illegale di rifiuti tossici”.
E la gente che legge questa roba, ovviamente, non capisce di cosa si stia parlando.
Anzi, ormai dà per scontato che “le Ong” facessero traffico di esseri umani, anche se i fatti hanno dimostrato che non era vero.

Quindi, da domani, Medici Senza Frontiere (che ha salvato, negli anni, migliaia di vite in ogni parte del mondo), per molti italiani sarà “quella che veniva in Italia a buttare i rifiuti tossici”.
Perché un’accusa, anche se infondata, oggi equivale a una condanna, se serve a confermare la narrazione tossica Salviniana.

Tirare fuori la testa dalla melma nera in cui siamo finiti sarà davvero durissima.

Emiliano Rubbi

Lettera al Ministro dell’Interno a proposito della situazione della nave Aquarius

La lettera che pubblichiamo è stata inviata poco fa al Ministro dell’Interno.

Sig. Ministro dell’Interno,

con il voto di ieri si spera che la campagna elettorale si sia chiusa definitivamente. Avete avuto un’ulteriore consenso e lei si rende conto che se dovesse correre da solo, allo stato dei fatti, avrebbe il Paese in mano. Adesso permetta alla nave Aquarius di attraccare in un nostro porto. Non so, in termini giuridici, a chi spetterebbe accogliere la nave, ma anche se spettasse a Malta, perché dobbiamo fare il loro stesso gioco e sulla pelle di esseri umani? Poi gli accordi internazionali e il Codice di Navigazione stabiliranno le competenze e risolveranno la situazione in termini giuridici, ma adesso la priorità è salvare vite, agire da esseri umani verso altri esseri umani bisognosi. Esiste un diritto naturale oltre a quello scritto, non perdiamo anche l’umanità. Da Ministro dell’Interno la situazione a bordo della nave la conosce sicuramente meglio di me che leggo notizie sui giornali e in rete. Ci sono donne incinte, bambini, persone bisognose di ospedalizzazione. Credo che se su quella nave ci fossero i suoi figli o dei suoi cari non agirebbe così. La sua biografia riporta che lei si è diplomato al Liceo Classico (beato lei, ogni giorno rimpiango di non averlo fatto a suo tempo e oggi studio il greco antico da solo), quindi ricorderà il Mediterraneo cantato da Omero; un Mediterraneo intriso di accoglienza, come riportano numerosi passi dell’Odissea. Ricorda la risposta di Menelao, Re di Sparta, all’arrivo di Telemaco alle porte del suo palazzo? Le guardie stanno per cacciare lo “straniero” ma il Re le redarguisce ricordando loro che “Noi pure mangiando molte cene ospitali di straniere genti siam giunti fin qui” (Odissea, Libro II, vv. 33-34) e accoglie i forestieri. Sicuramente avrà imparato che in Greco antico le parole “straniero” e “ospite” hanno la stessa radice, la parola “Xeno”, alla quale sempre più spesso permettiamo che sia aggiunto il suffisso “fobia”. Non dimentichi da dove veniamo e non trasformiamo il bellissimo Mediterraneo in un mare di morte. Ieri ha avuto sì l’ennesimo consenso elettorale, ma c’è una parte di Italia che da ieri mattina si sta vergognando di vivere in questo Paese. Pensi anche a noi e, soprattutto, a quei nostri fratelli in mare.

Simone Salvi

Mariano Puxeddu